Oltrepassata da più di un decennio la soglia del ventunesimo secolo, non ci si aspetta un cantautore all'apparenza così "delicato", talvolta addirittura asfissiante quando si lascia scientemente andare a vezzosi virtuosismi letterari, al limite della diabetologia.
Un pò per volta però viene fuori l'argutezza di questo folletto, che solo il buon ascoltatore può apprezzare pienamente.
Le sue canzoni si lasiano scoprire lentamente; vengono fuori sillogismi, doppi sensi, e sfumature che testimoniano una particolare cura, cultura ed intelligenza.
Ciò accade per i testi, che pure sono parte preponderante della produzione del cantautore, ma anche per le melodie, sapientemente amalgamate in un suono semplice, diretto, orecchiabile, ma mai banale.
"L'amore non è bello" è probabilmente uno dei dischi di cantaurato italiano più belli dal duemila ad oggi.
L'album si presenta come un lavoro solido musicalmente, una catena in cui i brani non possono essere scissi l'uno dall'altro, poichè si tengono alla perfezione solo se messi tutti assieme, sia concettualmente che musicalmente.Da La presunta santità d'Irene a Solo andata si ha l'impressione di aver ascoltato sempre la stessa canzone, di aver parlato con la stessa persona, solo che indossava vestiti diversi, aveva un'acconciatura diversa, parlava in maniera sempre diversa.
Dente è anche un ottimo chitarrista, e mette in mostra le sue doti con cuciture acustiche essenziali e incisive, con suoni morbidi e sinuosi che difficilmente non intaccano l'orecchio dell'ascoltatore.
In quanto ad atmosfera è l'unico cantautore contemporaneo ad aver raccolto il testimone dell'indimenticato Lucio Battisti.
Attenzione però, non vi sto dicendo che se amate Battisti amerete anche Dente; Quest'ultimo è molto più dissacrante e meno nazional-popolare. Ma di certo riscontrerete un'assonanza nella ricercata delicatezza del suono, nell'orecchiabilità delle canzoni, e nella voluta precarietà d'intonazione, che non fa altro che aumentare la potenzialità vocale di entrambi. (Ovviamente la voce di Dente non è neanche lontanamente paragonabile a quella di Battisti.)
Un disco consigliato fortemente a chi ama la melodia italiana, magari anche farsi una bella risata (ascoltare Quel mazzolino), e soprattutto a chi ama sorprendersi della complessa semplicità della musica, e dell'amore.
Voto: 7.5/10
Nessun commento:
Posta un commento