Oggi torno a scrivere dopo un lungo periodo di pausa.
Come per ogni altra attività, anche per questa bisogna avere delle motivazioni che ci spingano, e per me ognuna delle suddette era temporaneamente venuta meno.
Ho abbandonato ogni velleità letteraria da diverso tempo, ma mi piace scrivere e per di più mi aiuta a mettere ordine tra i miei cassetti, a sentirmi più sicuro.
Avrei potuto dire tante cose in questo lungo e travagliato anno segnato dalla pandemia; infine ho deciso di tacere, la mole di parole attorno all'argomento è stata e continua ad essere talmente elevata che altro non può se non confondere, irritare, disorientare.
Parlare di me stesso avrebbe d'altro canto rasentato la noia più assoluta, ma è sempre di noi stessi che parliamo, in un certo senso, no?
Da ottobre ho iniziato a fare il collaboratore scolastico (leggasi bidello) presso l'Istituto di Guglionesi.
Potrei dire che è la prima vera esperienza lavorativa di una certa rilevanza della mia vita. Un'esperienza arrivata piuttosto inaspettatamente, sebbene io avessi rinnovato per due trienni la domanda e avessi nel frattempo completato alcuni corsi (attenzione completato, non comprato come purtroppo sempre più spesso accade) che concorrevano ad aumentare il mio punteggio. Non lo feci certo con l'obiettivo di raggiungere una chiamata in questo ambito lavorativo (in tutta onestà non credevo di avere alcuna chance), ma più che altro perché erano corsi spendibili in diversi campi e non avevo poi di meglio da fare per impiegare il tempo.
Ebbene anche quelli mi sono serviti, e così mi sono ritrovato catapultato in una scuola a fare sì le pulizie, ma anche tante altre piccole cose che non mi dispiacciono affatto, e soprattutto ad avere un contatto quotidiano con tanti giovani ragazzi, bambini, linfa vitale che inevitabilmente ti strappa qualche sorriso e speranza oltre ad un arrochito strillo qua e là.
Non so se questa opportunità potrà protrarsi anche in futuro, mi auguro di sì, ma sono soddisfatto di averla colta, e ancora più orgoglioso vado del fatto che, solo, sono riuscito ad intraprendere un percorso lavorativo, senza lasciarmi abbindolare dalle lusinghe di un mondo dove in tanti si vedono costretti o comunque portati a chiedere e ricambiare favori.
Ho sempre vissuto nella narrazione che, se si vuol essere felici, nella vita bisogna fare ciò che si ama, ciò che ci fa sentire realizzati; ebbene da quasi una decina d'anni a questa parte il mio unico desiderio era riuscire a farcela da solo, trovando un lavoro che mi permettesse di cogliere l'unico sogno, l'unica ambizione che mi pare degna di questo nome: raggiungere l'indipendenza per me e la ragazza che amo, nel pieno rispetto dei principi in cui credo e senza nulla togliere a qualsiasi altro individuo.
Certo, sono cosciente che la strada che mi attende è assolutamente irta e piena di insidie, oltre che lunga e faticosa; così come sono consapevole del fatto che ho avuto la mia buona dose di fortuna nel ricevere questa chiamata: fortuna dovuta solo alla circostanza che, conseguentemente all'emergenza pandemica, si sono resi necessari molti più posti in ambito scolastico.
Tuttavia sono anche contento di aver accettato la sfida, e che quel poco che ho seminato, forse, sia stato ben seminato e possa dare i suoi frutti.
Così, oltre a fare tante piccole cosucce interessanti che mi tengono attivo fisicamente e mentalmente, sono finache felice di pulire i pavimenti, e pure i cessi!
Sono felice perché, nonostante i miei tantissimi difetti, mi sento pulito, e faccio un lavoro che ha tutte le caratteristiche del lavoro cui ambivo.
Per quanto attiene alle mie grandi passioni come la scrittura, la lettura, il vacuo filosofeggiare, ho anche il tempo e un pizzico in più di serenità per dedicarmici a fondo e con maggior profitto.
Che poi, il bidello-filosofo è una figura mitologica oramai acclarata.
Certo, più danni di un Fusaro qualsiasi non li potrò fare!