Gli anni 90', a parer mio, sono stati un periodo estremamente prolifico per la musica. Non posso certo vantarmene, ma in quel del 1991, anno della mia nascita, venivano stampati una sfilza di album impressionanti per qualità e contenuti. Giusto per citarne alcuni: Loveless dei My Bloody valentine, Spiderland degli Slint, Blood sugar sex magic dei Red Hot, Ten dei Pearl Jam, Nevermind dei Nirvana, Acthung Baby degli U2, Screamadelica dei Primal Scream, il "Black album" dei Metallica, e la lista sarebbe ancora lunga. Tralasciando per un attimo la mia annata d'oro, mi preme qui citare brevemente alcuni degli album che ho maggiormente apprezzato di quel decennio:
-Automatic for the people, R.E.M: questo incredibile lavoro, che ha visto la luce nel 1992, rappresenta a mio avviso uno dei picchi massimi raggiunti dalla musica moderna, condensando al suo interno undici pezzi ispirati, malinconici, curati ed imprescindibili. Il miglior album della band georgiana, assieme all'esordio "Murmur". Una discografia completa non può prescindere da questo capolavoro.
-Frigid stars, Codeine: apologia della slow-core, assieme a Spiderland degli Slint, questo disco rappresenta, con i suoi rintocchi cadenzati e ricolmi d' enfasi, un manifesto della decadenza di fine millennio. Una decadenza mai così dolce.
-Ok Computer, Radiohead: nel 1997 Tom Yorke e soci producevano quello che con ogni probabilità è il loro disco più equilibrato, non il migliore, ma quello dove tutte le influenze del gruppo, dalla musica elettronica al punk-rock, fino ad un certo grunge, trovano il giusto peso e si tengono perfettamente tra loro.
-Zooropa, U2: di Acthung Baby ho già ampiamente parlato in passato, e ritengo che rimanga il loro apice insuperato. Ma appena due anni dopo la sua uscita, ed in pieno ZooTv tour, i quattro dubliners lanciano sul mercato quello che è probabilmente il loro disco più sperimentale (con il rinnegato e potente Pop). Zooropa contiene perle come Stay, Numb, Lemon, The first time, e ancora oggi ha un suono tremendamente attuale.
-No Code, Pearl Jam: non mi linciate, ma a me i Pearl Jam piacciono più dei Nirvana. E ritengo questo disco superiore a Nevermind, e alla stregua di Ten. Vitalogy rimane un gran lavoro, ma No Code tira giù tutto. La migliore band grunge di sempre.
-Different class, Pulp: quando il mio negoziante di fiducia mi ha proposto questo album, sono rimasto letteralmente sbigottito: è del 1995, e suona come se fosse stato registrato ieri! I temi sociali non tolgono energia ai dodici brani della tracklist, durante i quali si balla, si salta e ci si diverte da paura. E quanto mi piace disco 2000...
-Dire Straits, Live at the BBC: registrato live nel 1978, con la sola aggiunta di Tunnel of Love eseguita qualche anno dopo, Live at BBC rientra a tutti gli effetti tra le pubblicazioni degli anni 90', essendo stato lanciato sul mercato nel 1995. Non sempre le operazioni commerciali sono prive di levatura artistica, e questo ne è l'esempio più emblematico, restituendoci una band nel pieno della sua vitalità rock, con un basso roboante ed un suono dannatamente dirompente. E otto delle loro migliori canzoni, suonate con perizia, intenzione, e tanto sudore.
-Californication, Red hot chili peppers: giusto in tempo per non essere escluso da questa breve lista, usciva nel 1999 il lavoro più celebre della band californiana. Celebre e celebrato, a ragione, poiché se Blood sugar sex Magic rimane insuperabile per originalità ed incisività, Californication, con la sua lunghissima fila di ottimi singoli, ha comunque il pregio di aver segnato l'adolescenza di milioni di individui sulla faccia della terra, tra cui quella del sottoscritto.
-Parklife, Blur: i Blur sono stati uno dei gruppi mainstream più strambi degli ultimi trent'anni. Strambi nel senso nobile del termine, ovvero originali e mai banali. Tra le loro uscite discografiche, assieme all'omonimo disco, non potrei che scegliere questa bellissima opera, crocevia ineludibile della musica anni 90'.
-(What's the story) morning glory?, Oasis: Quale scelgo? Definitely Maybe o questo? Alla fine ho scelto questo, anche se di poco, lo preferisco al primo. Alfieri del nuovo corso pop rock, gli Oasis si saranno anche resi antipatici in molte occasioni, ma di talento ne avevano, e tanto. Basta scorrere la tracklist di questo album per capirlo.
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