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mercoledì 9 settembre 2015

Arrivederci filosofo!

A volte ci si sente quasi in colpa a rivelare i più intimi sentimenti ad una "macchina". Un computer non ha in se il romanticismo di un'Olivetti, nè l'animo di una persona.
Eppure se si vuole che qualcuno legga e conosca i propri pensieri oggi è quantomai indispensabile condividerli sulla rete, quantomeno se chi li scrive non ha a disposizione un giornale o un editore, come me.
Che ci posso fare, l'autocommiserazione ha sempre esercitato un forte fascino sul mio ego!
Quando ho deciso di creare questa sottospecie di blog ero molto indeciso, perchè per indole sono abbastanza restio ad omologarmi ai moderni mezzi di comunicazione. Non è per fare lo snob, è solo che non ci trovo davvero nulla di romantico in quello che sto facendo. Sentenziare la propria opinione e sdoganarla ai quattro angoli del creato, utilizzando un mezzo che alcuni adoperano per adescare minorenni e fingersi qualcun'altro, ed altri per fare la telecronaca di ogni singolo minuto della propria giornata (che poi a noi, che cosa diavolo ci interessa di cosa hai mangiato oggi, di che vestito hai messo, di quel cavolo di stato che hai scopiazzato da qualcun'altro che a sua volta lo aveva scopiazzato da Leopardi, Nietzsche o chi per loro!) come se fosse la verità in terra è quantomeno ridicolo. Ecco perchè mi sento in colpa.
Non ho nessuna qualifica o esperienza particolare che mi permetta di saperne più di qualcun'altro su questo o un altro tema.
Il fatto che pressochè ogni individuo abbia la possibilità di esprimersi e confrontarsi con i propri simili è una cosa eccezionale, non mi fraintendete. Il problema è che pretendiamo tutti di essere dei saggi, ma in realtà non lo siamo, e di certo io non lo sono. Dunque mi chiedo se valga la pena scrivere queste cose e poi condividerle sui social network; è ovvio che sia una contraddizione, il mondo ne è pieno.
Ad ogni modo, in un primo momento avevo pensato di dedicare questo mio spazio unicamente alla musica, così da non incappare nell'errore che sto compiendo ormai da un pò, ovvero sciorinare brandelli di presunta "sapientia" come sto facendo adesso. Lo facciamo tutti e pretendiamo di poterlo fare, ma infondo più ci penso e più mi sembra una gran bella cazzata.
Al di là di queste inutili paranoie c'è una questione molto più concreta dietro questo mio vagheggiare.
Le cose importanti perdono peso se ognuno può fingersi maestro di ogni cosa. Se tutti ci sentiamo scrittori, poeti o artisti, svalutiamo e sminuiamo quelli che lo sono realmente e che dicono cose rilevanti.
Fare un blog del genere può andare bene per chi ha la presunzione di sentirsi migliore degli altri o magari lo è, o l'illusione di saper scrivere, descrivere, raccontare, pur essendo un cronista da quattro soldi.
Non per me.
Non mi sento nè tanto bravo, nè così inutile da ammassarmi in questa miriade di voci.
Ed è per questo che ho deciso di tornare a quella che era la "missione" originaria di questa pagina, ovvero parlare di qualcosa che può essere del tutto opinabile poichè legata ai gusti personali: la musica.
Non mi sento di non scrivere più nulla almeno per ora, più che altro perchè questo per me è davvero un bel passatempo.
Qunindi con questo post dico ironicamente addio al mio ego più ambizoso, almeno pubblicamente. Sono certo che nessuno ne farà una tragedia (anche se lo ammetto, un pò mi farebbe piacere!).
Arrivederci filosofo!!!


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