Come non troppi di voi sapranno, a causa del (sino ad ora) quasi totale silenzio al riguardo da parte dei mass media, il prossimo 17 d'Aprile saremo chiamati ad esprimerci sul seguente quesito referendario: "Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c'è ancora gas o petrolio?" 
Ebbene, cercherò di spiegarvi le ragioni per cui ritengo sia importante partecipare a questo voto, e le motivazioni per le quali io voterò sì, e mi auguro che la maggior parte degli italiani la pensino come me.
Partiamo dalle motivazioni più strettamente "pratiche" e materiali: "Secondo i calcoli di Legambiente, elaborati su dati del ministero dello Sviluppo economico, le piattaforme soggette a referendum coprono meno dell'1% del fabbisogno nazionale di petrolio e il 3% di quello di gas. Se le riserve marine di petrolio venissero usate per coprire l'intero fabbisogno nazionale, durerebbero meno di due mesi." Punto uno.
Punto due: Avremo ancora bisogno, e per bisogno intendo una stretta necessità, di estrarre petrolio (tralasciando il gas per cui vale un discorso diverso) nei prossimi trenta, cinquant'anni?
A mio parere no. Gran parte delle auto che si stanno immettendo già da oggi sul mercato, sono dotate di sistema ibrido; un'altra bella fetta gode di propulsione tramite metano o Gpl; nei prossimi anni questa tendenza andrà sempre più crescendo, e le auto a benzina o gasolio verranno pian piano accantonate. Deve essere così, perché se non fosse così si rivelerebbero ridicole tutte quelle chiacchiere che in primis i nostri politici decantano sulla necessità di abbassare il livello d'inquinamento delle nostre città; non avrebbe senso far fermare le auto nei maggiori centri urbani per due giorni, per poi progettare future estrazioni petrolifere volte ad aumentare ancora questo insostenibile inquinamento nel quale versiamo. Non avrebbe, e non ha alcun senso continuare a sfruttare i nostri mari più per estrarne petrolio e gas, che per valorizzarne le ingenti potenzialità turistiche e naturali. Ci lamentiamo dei tumori, dello smog, delle polveri ultra fini, e poi abbiamo paura di dire no al proseguimento indiscriminato di questo falso progresso? il progresso è un altro, soprattutto in campo energetico. Sono ormai vent'anni che santifichiamo le energie rinnovabili, e invece di incentivare la ricerca in tal senso, il nostro governo che fa? Finanzia le multinazionali dell'energia che speculano sulle risorse e sulla bellezza dei nostri mari, per riempirsi le tasche, e riempirci di veleni.
La mia auto va a benzina, e la uso abbastanza, soprattutto per andare a Campobasso. Ma cerco ,quando posso, di non prenderla, e spero che un domani potrò cambiarla con un mezzo che sia alimentato da una fonte energetica più pulita; troppo spesso, anche per fare venti metri, ci  spostiamo con la macchina, e la cosa dovrebbe allarmarci. Siamo fatti per camminare, e non so voi, ma io quando cammino a piedi mi sento anche molto meglio.
Si perderanno posti di lavoro votando sì e dicendo no a nuove trivellazioni? Assolutamente no! Di posti di lavoro da creare in Italia ce ne sarebbero così tanti che non basterebbero milioni di trivelle per pareggiare il loro numero. Nostro malgrado è sempre la scelta più facile, e più conveniente per loro, che i nostri politici amano prendere. La strada più semplice, più veloce, più conveniente al momento. Ma a che prezzo? Al prezzo di pagarne lo scotto tra dieci, venti o trent'anni, così come stiamo pagando ora a causa di scelte errate fatte in passato. Almeno, cinquant'anni fa non c'era ancora la consapevolezza che le loro scelte (quelle di alcuni politici) ci avrebbero fatti ammalare tutti, e avrebbero messo in ginocchio le nostre città, le nostre campagne, le nostre vite. 
Oggi , invece, Renzi lo sa, i suoi amici lo sanno. Ma a loro infondo non importa. A loro importa solo dare il contentino a ognuno, e scontentare tutti.
Per quanto mi riguarda, non ho bisogno di alcun contentino. L'unico bisogno che sento è quello di coerenza, un valore che dalle nostre parti non è mai stato considerato. La coerenza per cui si cerchi di fare il bene del proprio paese e dei suoi abitanti, guardando non solo al presente ma anche al futuro.
Allora non commettiamo anche noi il grave errore di fare la scelta più semplice e scontata. 
Tutti sappiamo che per ottenere dei grandi risultati bisogna impegnarsi a fondo, e fare anche qualche sacrificio. 
Non ci siamo lasciati prendere in giro quando volevano il nucleare in Italia, e l'acqua di proprietà esclusiva di qualche oscuro padrone, che traesse le sorti delle nostre vite.
Non lasciamo che ci prendano in giro neanche questa volta. 
Il 17 Aprile prossimo alziamoci dai nostri divani e andiamo a votare sì a questo referendum, per il bene della nostra aria, della nostra terra, del nostro futuro, e del futuro dei nostri figli.
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