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venerdì 9 settembre 2016

Giorgio Canali e Rossofuoco, "Perle per porci"





Grazie ad un amico, appassionato di musica come me, ho avuto la possibilità di conoscere Giorgio Canali e i Rossofuoco.
Dopo aver apprezzato il suono scarno ma netto di alcune sue canzoni, e l'arguzia introspettiva dei testi, mi sono lanciato ad occhi chiusi sul suo ultimo album, che poi ho scoperto raccolta di cover.
Comunque "Perle per porci" non ha deluso le mie aspettative, dimostrandosi un lavoro alternative rock di alto livello, dove i testi talvolta crudi e paradossali s'incastonano perfettamente con le chitarre distorte, le linee di basso avvolgenti, e le parti di batteria incredibilmente incisive.
Inoltre quello che preferisco di questi artisti è la loro propensione per atmosfere new wave e post-punk, così difficili da rintracciare nel panorama musicale italiano d'oggi.
Attenzione però: chi crede che si tratti solo dell'ennesimo gruppetto dalla verve smaccatamente indie, che evaporerà nel giro di un paio d'album, si sbaglia di grosso: Giorgio Canali vanta una carriera oramai ultra ventennale, e con i Rossofuoco ha pubblicato ben sette dischi. Ciò per dirvi che questo lavoro, così come il suo autore e la band che lo hanno prodotto, trascende dalle mode del momento e gode di una profondità di prospettiva, testuale e musicale, che pochi artisti sono capaci di produrre.
Oltre la voce profonda ed espressiva del cantautore romagnolo, e gli ottimi arrangiamenti dei suoi musicisti, chi concederà almeno un ascolto a quest' album avrà anche la possibilità di conoscere ottimi pezzi praticamente ignoti per i più, qui rivisitati con fulgore e sentimento, nel tentativo di renderli almeno un po' più noti, visto che il grande pubblico spesso non sa apprezzare perle di così rara bellezza. Perle per porci, per l'appunto.
Dalle tracce più tirate ("Canzone dada", "A. F. C.") alle ballad intrise comunque di puro e sano rock ("Tutto è così semplice", "Mi vuoi bene o no") Giorgio Canali non sfigura affatto al cospetto dei suoi ben più celebri corregionali, Vasco e Ligabue su tutti.
A questi ultimi io consiglierei, nel caso in cui non lo facciano già, di dare una gran bell'ascoltata a questo disco di Giorgio Canali, e, perché no, magari pure ai precedenti: non si sa mai che anche a loro torni l'ispirazione per scrivere grande musica.




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