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venerdì 2 settembre 2016

Il mio anno di Servizio Civile


Martedì prossimo avrò concluso la mia esperienza nell'ambito del Servizio Civile Nazionale. Non sono solito tirare le somme di ciò che ho fatto in passato, ma in questo caso mi sento di farlo, anche perché vado molto fiero del mio operato durante questo periodo, e di ciò che ho imparato.
Io e la mia collega Chiara Di Ielsi abbiamo preso sin da subito con grande serietà questo impegno, dedicandoci alla ricerca degli anziani che avessero bisogno della nostra assistenza, casa per casa. Siamo riusciti a trovarne almeno venti, quindici dei quali hanno usufruito settimanalmente (due ore alla settimana ognuno) dei servizi da noi offerti: pagamenti bollette, commisioni di ogni tipo, ritiro ricette mediche e medicinali, accompagnamento per visite mediche, aiuto per uscire a fare una passeggiata, per alzarsi, scendere le scale, vestirsi, prendere le medicine, prepararsi la colazione, prendere la legna, spostare suppellettili, avere un pò di compagnia e tanto altro ancora.
Abbiamo realizzato progetti che si ponevano come obiettivo la rivalutazione del ruolo dell'anziano all'interno della società: non più un fardello messo il più possibile da parte, come spesso capita, ma linfa vitale per le nuove generazioni ed il loro futuro, grazie alla grande esperienza, umiltà e dignità, acquisite da chi nella vita ha attraversato problematiche che noi ragazzi di oggi possiamo solo immaginare. In tal senso abbiamo realizzato il progetto "Ti racconto una favola", mettendo in comunicazione gli anziani con i bambini delle scuole e non solo, facendoli partecipare entrambi ad un incontro dove i più piccoli hanno avuto l'opportunità di ascoltare i propri nonni riguardo il passato del proprio borgo e del proprio castello. Ne sono conseguiti un libretto ed un video animato che raccolgono in maniera sommaria i punti salienti della storia del nostro paese.
Abbiamo, dopo tanti anni, organizzato un'uscita presso il santuario di S. Lucia a Sassinoro e Pietrelcina, dove gli anziani hanno avuto modo di coniugare la fede e la religiosità che li contraddistingue, con l'allegria e la gioia che solo lo stare insieme possono regalare. Abbiamo contribuito a realizzare un  progetto dal nome "Nonno Taxi", grazie al quale gli anziani che avessero necessità di essere accompagnati presso strutture mediche per visite specialistiche possono farne richiesta ai ragazzi del servizio civile, rimborsando solo le spese della benzina al Comune, senza chiedere favori ad alcuno.
Ci siamo impegnati nel raggiungere un buon numero di partecipanti al progetto "Cure Termali" affinchè il pullman per Telese partisse da Gambatesa, evitando agli utenti i disagi dovuti al trasporto in scuolabus presso un altro comune, e siamo riusciti nel nostro intento, raggiungendo il numero di ventidue partecipanti a fronte dei diciasette dell'anno scorso.
Abbiamo aiutato l'associazione Rut e Noemi ad organizzare l'evento "Oltre i colori", coinvolgendo alcuni anziani che hanno illustrato ai ragazzi i giochi dei loro tempi, giocando assieme a loro. Sempre in collaborazione con "Rut e Noemi" e l'amministrazione comunale abbiamo raccolto generi di prima necessità per le popolazioni colpite dal sisma del ventiquattro agosto scorso.
Abbiamo cercato di accontentare ed aiutare gli anziani da noi assistiti anche oltre il dovuto, anche in giorni in cui non dovevamo lavorare. Di essere educati, gentili, seri, e di trattarli come fossero i nostri nonni, perché in fondo un pò lo sono. E loro hanno ricambiato con grande riconoscenza, e con l'affetto che solo dei nonni ti sanno dare.
Ringrazio dunque tutti gli anziani che ho assistito personalmente, con  la promessa che non smetterò di passarli a trovare e di aiutarli compatibilmente con i miei impegni ed obblighi. Ringrazio le persone che ci hanno accompagnato in questo percorso, i dipendenti comunali e l'amministrazione comunale con cui abbiamo avuto un rapporto di trasparenza, comunicazione e reciproco aiuto.
Ringrazio Chiara con cui ho lavorato durante quest'anno, e che spesso mi ha fatto sorridere con la sua simpatia ed energia.
Ed infine voglio aggiungere un'ultima cosa: 430 euro al mese per un anno sono pochi, e non ti assicurano nulla per il futuro; ma vale la pena impegnarsi a fondo quando di mezzo c'è il benessere di gente semplice e buona, a cui dobbiamo tanto. Non tutti coloro che prendono parte al Servizo Civile lo fanno solo per guadagnare questa esigua cifra e starsene seduti senza far niente. Chi è stato abituato dai propri genitori e dalla propria cultura all'impegno,alla dedizione e al sacrificio, mette ben volentieri a disposizione poche ore della propria giornata per semplificare quella di chi ne ha bisogno. La responsabilità di quello che facciamo, oltre di chi controlla o dovrebbe controllare, è soprattutto la nostra.
 Iniziamo ad assumercela, sia quando le cose vanno male, che quando (come in questo caso) vanno bene.

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