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lunedì 25 settembre 2017

In cammino verso la vita




Da qualche anno ho preso la sana abitudine di camminare, per curare il mio animo e il mio inestinguibile amore per il cibo.
Adoro camminare per le campagne, tra la natura silenziosa e suadente alle volte, rumorosa e dissuasiva altre.
Mi piace passeggiare da solo, ma anche in compagnia: la fatica spesso si cela tra le parole che ci si dice, o forse è solo impegnata a perder tempo con lo sforzo del compagno che ci precede.
Ad ogni modo, grazie a Vincenzo e Chiara, ultimamente ho intrapreso camminate ben più impegnative, e allo stesso tempo allettanti, di quelle che tengo solitamente.
Tra le montagne che abbiamo attraversato nei giorni scorsi, che fossero baciate da un incandescente sole, oppure ammaliate tra le braccia di polverose nubi, mi sono sentito a casa.
Non c’è vento indiavolato che possa far piegare le gambe di chi cammina dentro se stesso. Perché camminare è vivere, e quando si arriva sul punto più alto del colle, quello che si vede non è altro che la strada che abbiamo fatto, e quella che c’è ancora da fare.
Con lo zaino sulle spalle, partendo dalla vallata, i problemi che ci attanagliavano come morse implacabili fino ad un momento prima rimangono chiusi dietro lo sportello dell’auto. Poi tornano inesorabilmente sulle nostre spalle, ma sembrano molto più leggeri, perché la fatica fisica assorbe quella mentale, e aiuta a liberarsi da tutte quelle congetture inutili che smorzano le nostre energie vitali.
E sì, su una cosa, una sola sia ben chiaro, i futuristi avevano ragione: la vita è movimento, ma non il movimento forsennato, spasmodico, nevrotico e ottuso della società moderna. La vita è il sudore che gronda copioso dal nostro corpo mentre scaliamo una vetta, ma è anche e soprattutto la voglia di non smettere, di ricominciare, di rialzarsi ancora e ancora.
Perché camminare è anche un privilegio, e farlo tra questi sinuosi monti, con le persone che amo, è un privilegio ancor maggiore.
Allora, fintanto che non mi si spezzerà il fiato, ed il mio ginocchio malandato me lo permetterà, io continuerò a camminare, a calpestare il verde dei freschi prati, a salire sulle rocce più insidiose, per poi bere da una gelida fonte di montagna.  Perché sono un uomo complicato che ama le cose semplici.

E qualcuno mi ha detto che le cose semplici amano gli uomini complicati.

1 commento:

  1. E, allora Camminiamo ! Farà bene al corpo e alla mente nell'accrescere l'amore per la Natura incontaminata dentro la quale siamo fortunatamnte immersi.

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