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martedì 18 dicembre 2018

La centralità delle religioni nell’interpretazione del mondo antico e moderno

Che si sia credenti, atei o agnostici, lo studio delle origini religiose e degli sviluppi spirituali dei popoli susseguitisi nella storia è ancora una chiave di lettura fondamentale per indagare sulla società attuale, e più nel dettaglio sull’individuo moderno.
Piaccia o meno, la religione ha esercitato per millenni, e in molti casi continua a farlo, un’influenza primaria sulle norme di conduzione dell’esistenza umana; ciò in qualunque ambito ove l’uomo si sia costituito una, seppur semplice, struttura comunitaria.
Tentare di approfondire le contingenti dinamiche d’approccio al reale, esulando dagli aspetti e dai retaggi religiosi, equivale a tracciare una lettura parziale delle cose.
Ovviamente la tematica storico-spirituale è talmente ampia e complessa che fornirne un quadro completo appare a dir poco arduo anche per i maggiori esperti della materia.
Lo scopo di questo articolo, dunque, non vuole e non può essere quello di proporre un’accurata analisi storiografica e culturale sulla portata che i diversi credi religiosi hanno avuto nel dipanarsi dell’esperienza umana, ma piuttosto rappresenta il semplice invito di un “curioso” a tentare, benché sommariamente, di intendere più a fondo le origini della nostra e di altre società, e in ultima analisi di conoscerci un po’ meglio.
Come risaputo, spesso il confine tra religione e potere politico è stato labile, e ha caratterizzato alcuni cruciali cardini delle strutture societarie e, in maggior misura rilevante, ha influenzato le più intime convinzioni di milioni d’individui, sfociate a loro volta nella elaborazione di principi e valori, talora di dogmi, che hanno concorso alla strutturazione degli antichi e attuali sistemi collettivi.
Porsi in maniera analitica allo “studio” del mondo moderno, non può che presupporre una precedente ponderazione su tali temi. E se l’osservazione vuol essere davvero completa, suggerisco di non soffermarsi alle sole tradizioni religiose occidentali, ebraismo e cristianesimo su tutte, ma di cercare perlomeno di informarsi riguardo alle nozioni fondamentali di altre confessioni di cui spesso ci riempiamo la bocca (islam e induismo ad esempio), ma delle quali in realtà conosciamo ben poco. Senza considerare, appunto, che sappiamo quasi nulla finanche della religione di cui la maggior parte di noi si professano seguaci.
Certo occorrono molto tempo e impegno, e non nascondo che alcune parti dei libri sacri nonché degli approfondimenti storici, archeologici e letterari ad essi connessi possano manifestarsi come anacronistici e pedanti all’occhio del lettore medio moderno.

Eppure basterà staccarsi per un po’ da alcune delle nostre essenziali attività virtuali, o dall’ultimo libro di Fabio Volo, per trovare la voglia e il tempo necessari.

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