C'è chi, dopo una lunga e gloriosa carriera musicale, decide onestamente di ritirarsi dalle scene e di rivivere i fasti della propria giovinezza attraverso il ricordo, o addirittura il mito.
C'è chi invece tenta di galleggiare riproponendo noiosamente il proprio vecchio repertorio all'infinito, illudendosi di perpetuare la propria grandezza esclusivamente richiamandosi alla rimembranza di un tempo ormai passato.
C'è poi chi, nonostante l'inesorabile scorrere del tempo, cerca di fare buona e nuova musica, magari non riuscendoci sempre, ma dimostrando che anche gli over 50 possono avere ancora qualcosa da dire nel campo dell'arte.
Questo è il caso degli U2, che si sono esibiti ieri sera agli EMA; in un marasma di giovani, energetici, più o meno talentuosi artisti, i Nostri sono riusciti a ricreare un'atmosfera rarefatta unica nel corso della serata, provocando un anelito d'emozione anche nel cuore di un quattordicenne che non li aveva mai ascoltati prima.
Questo è il piccolo-grande miracolo della musica: mettere assieme, anche solo per un attimo, due o più persone che magari non si conoscono, magari non hanno nulla in comune, ma in quel momento sentono indiscutibilmente qualche cosa che li lega, che li eleva dal normale status di entità fisica, e che li trascina in quella sfera imponderabile ove tutto è possibile... Quel luogo che gli antichi chiamavano ANIMA, e che non necessariamente ha a che fare con la religione. L'Anima, il soffio vitale...
Ma per non cadere troppo nel filosofico, o peggio, nel melenso, torniamo alla musica.
La canzone eseguita ieri sera dai quattro irlandesi si chiama "Every breaking wave", e a mio parere non sfigura affatto difronte ai grandi classici della band, quali With or Without you, One ecc.
Tra l'altro noto con piacere che Bono and co. hanno deciso di portare avanti la versione acustica di questo pezzo, dimostrando coraggio, aggiungendo qualcosa di nuovo al loro repertorio, e facendo una scelta giusta, poichè tale versione è ancora più toccante rispetto a quella elettrica.
E allora che dire, continuate così "ragazzi", regalandoci (o almeno regalandomi) di tanto in tanto qualche lucente "magia".
A voi, amici miei, consiglio di ascoltare questa canzone (che presto sarà in radio) senza pregiudizi, magari nel buio della vostra stanza, e perchè no, cercando di cogliere il significato del testo apparentemente semplicissimo, ma in tutta la sua semplicità di una bellezza e una profondità disarmante.
Un abbraccio, e buon ascolto!
Purtroppo non sono riuscito a scovare su youtube la performance di ieri sera, quindi ho caricato quella fatta qualche tempo fa in uno show della BBC. Ad ogni modo è possibile ascoltare l'esecuzione di ieri sul sito di Mtv.
C'è chi invece tenta di galleggiare riproponendo noiosamente il proprio vecchio repertorio all'infinito, illudendosi di perpetuare la propria grandezza esclusivamente richiamandosi alla rimembranza di un tempo ormai passato.
C'è poi chi, nonostante l'inesorabile scorrere del tempo, cerca di fare buona e nuova musica, magari non riuscendoci sempre, ma dimostrando che anche gli over 50 possono avere ancora qualcosa da dire nel campo dell'arte.
Questo è il caso degli U2, che si sono esibiti ieri sera agli EMA; in un marasma di giovani, energetici, più o meno talentuosi artisti, i Nostri sono riusciti a ricreare un'atmosfera rarefatta unica nel corso della serata, provocando un anelito d'emozione anche nel cuore di un quattordicenne che non li aveva mai ascoltati prima.
Questo è il piccolo-grande miracolo della musica: mettere assieme, anche solo per un attimo, due o più persone che magari non si conoscono, magari non hanno nulla in comune, ma in quel momento sentono indiscutibilmente qualche cosa che li lega, che li eleva dal normale status di entità fisica, e che li trascina in quella sfera imponderabile ove tutto è possibile... Quel luogo che gli antichi chiamavano ANIMA, e che non necessariamente ha a che fare con la religione. L'Anima, il soffio vitale...
Ma per non cadere troppo nel filosofico, o peggio, nel melenso, torniamo alla musica.
La canzone eseguita ieri sera dai quattro irlandesi si chiama "Every breaking wave", e a mio parere non sfigura affatto difronte ai grandi classici della band, quali With or Without you, One ecc.
Tra l'altro noto con piacere che Bono and co. hanno deciso di portare avanti la versione acustica di questo pezzo, dimostrando coraggio, aggiungendo qualcosa di nuovo al loro repertorio, e facendo una scelta giusta, poichè tale versione è ancora più toccante rispetto a quella elettrica.
E allora che dire, continuate così "ragazzi", regalandoci (o almeno regalandomi) di tanto in tanto qualche lucente "magia".
A voi, amici miei, consiglio di ascoltare questa canzone (che presto sarà in radio) senza pregiudizi, magari nel buio della vostra stanza, e perchè no, cercando di cogliere il significato del testo apparentemente semplicissimo, ma in tutta la sua semplicità di una bellezza e una profondità disarmante.
Un abbraccio, e buon ascolto!
Purtroppo non sono riuscito a scovare su youtube la performance di ieri sera, quindi ho caricato quella fatta qualche tempo fa in uno show della BBC. Ad ogni modo è possibile ascoltare l'esecuzione di ieri sul sito di Mtv.
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